Medio Oriente: il calcio paga il conto

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A causa del conflitto si rischia di restare fuori dai circuiti internazionali

Negli ultimi mesi, a causa del conflitto israelo-palestinese, non è stato possibile far disputare gli incontri di calcio di Conference League, in Israele davanti al pubblico di casa. L’incontro di andata, valido per gli ottavi di finale tra il Maccabi Haifa e la Fiorentina, che da calendario doveva essere disputato in casa dalla compagine israeliana arriva a tenersi sul neutro di Budapest. Neanche lo sport che è una vera e propria componente sociale si riesce a scollegare dalle questioni belliche di quella parte del mondo. Oltre ai club anche la nazionale potrebbe risentire di quanto sta accadendo con il rischio di rimanere fuori dai circuiti che contano dei rettangoli verdi mondiali. Una situazione, questa, che penalizza centinaia di migliaia di persone legate allo sport e che dallo sport vivono anche.

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